Una delle domande più ricorrenti nell’ambito dell’agritech è legata al timore che, nel futuro, gli esseri umani saranno sostituiti da droni anche nei campi.
Effettivamente i nuovi macchinari per la raccolta dei frutti sono di sicuro i più utili e rivoluzionari del settore.
Non solo trattori e droni, ma anche una nuova generazione di macchine in grado di eseguire mansioni che finora sono appartenute alle braccia dei contadini. Il mercato dell’agritech vale 5,5 miliardi di dollari e i macchinari super sofisticati, specializzati nella raccolta, utilizzano sensori a infrarossi per captare il colore dei frutti e sistemi d’intelligenza artificiale per valutare lo stato di maturazione degli stessi.
È qui che intervengono i bracci meccanici, che li raccolgono lasciandoli cadere in contenitori specifici.
Questi macchinari avanzati possono riuscire a coprire fino a otto ettari di terreno coltivato in pochissimo tempo, una quantità di superficie impensabile per un essere umano. Vediamo insieme nel dettaglio come la tecnologia cambia l’agricoltura e come possono essere impiegati i droni nell’agricoltura di precisione.
DRONI E AGRICOLTURA DI PRECISIONE
L’impiego dei droni in agricoltura è sempre più esteso e va dal monitoraggio delle colture fino all’applicazione di agrofarmaci.
Questi macchinari, anche detti velivoli senza pilota, diventeranno indispensabili per gli agricoltori, anche grazie al ribasso dei costi e alla facilità di pilotaggio con cui possono essere gestiti. Eppure, i velivoli senza pilota dalle potenzialità enormi hanno ancora bisogno di rodaggio.
Nel settore del monitoraggio delle colture, l’azienda trentina Metacortex utilizza l’aeromobile a pilotaggio remoto per stimare l’indice di accrescimento sfogliare dei meli e valutare così il rischio di sviluppo della ticchiolatura. In tal modo i droni sono in grado di suggerire all’agricoltore possibili interventi con prodotti antifungini.
Il tutto è nato dalla constatazione di un accrescimento fogliare piuttosto impreciso.
Il drone, invece, con la sua telecamera e in modo autonomo scatta delle fotografie alla parte aerea delle piante, che grazie agli algoritmi di intelligenza artificiale aiutano a avere una stima della superficie fogliare.
La stessa tecnologia può essere applicata per combattere la batteriosi del kiwi, attraverso una termocamera e un sensore multispettrale che coglie i primi segni di infezione e consente di intervenire con anticipo per evitare il contagio delle piante.
Il vantaggio ottenuto dall’adozione dei droni nei campi è rappresentato soprattutto dal fatto che tramite essi è possibile monitorare vaste superfici in poco tempo.
Per legge il drone non è ancora libero di alzarsi dal suolo senza la sorveglianza di un pilota, per cui è sempre necessaria la presenza di un operatore. Dal 2018 la Comunità Europea sta lavorando ad una riforma di settore che dovrebbe cambiare le cose. Enac, autorità di riferimento in Italia, potrebbe presto consentire anche a soggetti non in possesso di un brevetto di pilota di poter far volare i droni.
Le applicazioni dei droni in agricoltura non riguardano ancora il settore degli agrofarmaci, sebbene il loro uso sarebbe d’aiuto, soprattutto in zone collinari dove i viticoltori hanno difficoltà ad eseguire i trattamenti.
Il drone potrebbe irrorare le viti a poca distanza da esse, grazie alla pressione sull’aria esercitata dalle eliche. Il trattamento potrebbe essere più efficace e le produzioni più sostenibili.
Per legge, però, non si possono applicare prodotti fitosanitari attraverso l’uso di velivoli in totale libertà, né è possibile fare test di efficacia senza avere delle autorizzazioni.
La soluzione a questo, trovata da alcune aziende produttrici di agrofarmaci, è quella di utilizzare miscele innocue che hanno le stesse caratteristiche fisiche dell’agrofarmaco.
Le formulazioni create devono sicuramente essere in grado di assicurare comunque la massima bagnatura fogliare e persistenza, sia con l’utilizzo di droni che con rispetto all’atomizzatore tradizionale.
Coldiretti Treviso ha lanciato un piano di formazione per le imprese vitivinicole che prevede 5 corsi nel biennio 2019-2020, per formare 60 nuovi piloti di droni specializzati in DroneAmbiente.
I droni rappresentano la sostenibilità di un’agricoltura di precisione, mediante nuovi strumenti di analisi che permettono al viticoltore di intervenire se necessario.
L’obiettivo dell’insegnamento è fornire una visione ampia e completa sull’agricoltura di precisione, sui sensori e sui software di controllo utilizzati, in particolare i sistemi di guida satellitare, i sensori remoti e le tecnologie a rateo variabile basate su sensori e su mappe.
Inoltre, i piloti verranno preparati anche su principi di fisica per telerilevamento, componenti dell’immagine digitale, elaborazione di immagini digitali per l’interpretazione del territorio e molto altro.
I VANTAGGI NELL’UTILIZZO DEI DRONI IN AGRICOLTURA
Tra le tante applicazioni dei droni, non tutte hanno le carte in regola per cambiare, in modo radicale, la nostra quotidianità e rivoluzionare il settore produttivo. Ecco i vantaggi per l’agricoltura, dove questi macchinari e sensori sofisticati aiutano la gestione dei raccolti e riducono i costi:
- le condizioni atmosferiche estreme possono provocare ingenti danni ad una coltivazione. Grazie ad una breve panoramica complessiva effettuata dal drone sullo stato delle colture, sarà possibile comunicare tempestivamente tutto agli assicuratori
- per rimediare ad uno scorretto drenaggio, dopo la pioggia un drone dotato di termocamera può scoprire le aree del suolo in cui l’acqua ristagna compromettendo la coltivazione
- per terreni molto ampi, il periodo della semina è molto dispendioso, ma un drone può passare in rassegna molti ettari di terreno in poco tempo, verificando la presenza dei primi germogli nei campi
- alcuni droni sono in grado di controllare i lavoratori nei campi e rimediare alle eventuali mancanze, prima che esse creino problemi alle colture
- i droni sono perfetti per lo scouting e per passare in rassegna i campi coltivati, proprio per il loro punto di osservazione privilegiato che permette di comprendere l’effettivo stato di salute di una coltura o dell’eventuale presenza di problemi
- in Nuova Zalanda esiste un drone pastore in grado scoprire gli spostamenti della mandria che non ha sotto controllo e di inviare loro dei segnali acustici
Nel settore della sostenibilità dell’agrifood 4.0 e della viticoltura di precisione, la società di consulenza agronomica TerraSharp offre soluzioni e servizi data driven di supporto decisionale, che usano tecnologie avanzate per l’acquisizione di informazioni sullo stato di salute dei vigneti.
Si tratta di interventi di ottimizzazione mirati che elaborano i dati rilevati da droni e li processano grazie ad algoritmi di image analysis, image recognition e machine learning.
Il metodo utilizzato si chiama Complit e consiste nella raccolta ed elaborazione di dati e informazioni riguardanti diversi aspetti delle colture:
- valutazione iniziale, con analisi a campione delle colture e delle caratteristiche del terreno per individuare problematiche e analizzare correttamente i risultati
- conteggio piante, che consente di evidenziare quelle mancanti o prossime alla morte per intervenire con misure di rinforzo
- mappe di vigoria, con suddivisione di piante simili in sotto-aree per prevedere la concimazione a rateo variabile e limitare perdite o surplus
- ottimizzazione delle risorse idriche, per interventi di manutenzione e riequilibro dove sono presenti problemi di irrigazione
HT Apps è impegnata in prima linea nello sviluppo di soluzioni digitali per migliorare i processi di tracciabilità dei prodotti agroalimentari e nell’utilizzo delle ultime innovazioni della sensoristica e dell’intelligenza artificiale per l’agrifood, settore di punta del made in Italy. Contattaci per maggiori informazioni.